Sospensione patente, un cittadino si ribella: ho sbagliato, ho pagato, ma non intendo essere preso in giro

Argomento: News consumatori

Trovato alla guida con un tasso di poco superiore al limite, ha accettato con dignità la punizione che lo Stato ha predisposto: sei mesi di sospensione della patente...ma non l'ha ancora ricevuta indietro...dopo quasi otto mesi a causa -così ci dice- della disorganizzazione del servizio della motorizzazione civile di Treviso. Accade infatti che nel protocollo che gli viene consegnato non appaiano riportati tutti gli esami invece necessari pertanto, presentatosi con gli esami prescritti e perfettamente in regola, viene rimandato a casa per eseguirne altri che si erano "dimenticati" di indicare per errore. Si lamenta del caso, fa presente che sua moglie è incinta, che è fissato il parto con tagli cesareo programmato per i primi giorni di ottobre, ma non c'è nulla da fare, e in luogo delle scuse per un disservizio, si sarebbe sentito apostrofare con un "d'altronde è lei che ha commesso un reato, e ne deve subire le conseguenze!".

Ma scherziamo ? Le conseguenze di un reato consistono nella pena stabilità dal codice, e non nelle conseguenze della disorganizzazione degli uffici ! Aver commesso uno sbaglio -ammettendo il proprio errore ed accettando le conseguenze- significa forse essere degradati da cittadini a sudditi che oltre alla pena prevista dovrebbero subire in silenzio anche "pene accessorie" legate alla scortesia e alla disorganizzazione di persone ed uffici il cui stipendio siamo noi cittadini a pagare ? Questo si chiede il cittadino che ci descrive il suo caso che sarà oggetto di apposita segnalazione al Ministro Brunetta.

Vi terremo informati sugli sviluppi, intanto potete seguire la discussione anche qui.



Malasanità  a Conegliano: Contagiati in ospedale dalla scabbia saranno risarciti anche del danno esistenziale


Ma si chiedono perchè sia stato necessario un processo per prendere atto di una situazione tanto evidente e correre ai ripari risarcendo il danno in modo tempestivo. Il fatto risale ad alcuni anni or sono, quando il loro caro, malato terminale, ha contratto la scabbia e, durante il ricovero, l'infezione non è stata diagnosticata dai sanitari tanto che i parenti del ricoverato sono stati contagiati e tra loro anche lacuni bambini. Il caso è sembrato subito evidente ma la struttura sanitaria non ha provveduto ad alcun risarcimento, nonostante plurimi tentativi di raggiungere un accordo bonario. Le compagnie di assicurazione si sono spalleggiate la responsabilità ed è stato necessario rivolgersi al Giudice: nel corso del processo è stato accertato che la scabbia poteva e doveva essere diagnosticata tempestivamente così da evitare inutili sofferenze al paziente ed il rischio di contagio a chi lo assisteva. Sono risultati quindi positivi all'infezione in sei, e costretti all'isolamento e alla cura sino alla completa guarigione. Dopo inutili attese, la compagnia si è finalmente determinata al risarcimento del danno biologico ed esistenziale tanto che il procedimento sarà abbandonato ma i contagiati si chiedono perchè la compagnia abbia preferito pagare di più dopo l'instaurazione di un giudizio anzichè trattare prima una somma magari anche inferiore, quanto meno in termini di spese del giudizio. E gli aumenti dei costi delle polizze sanitarie...chi li paga ? A chi conviene trascinare tali procedure, aumentarne i costi complessivi ? Alla compagnia di assicurazione che poi ha buon gioco per aumentare i costi dei premi?

Le loro domande attendono una risposta.



Vacanza rovinata: il termine di dieci giorni previsto dall'art. 98 cod. consumo non è di decadenza

Argomento: News consumatori

Importante sentenza del Giudice di Pace di Conegliano che ha accolto la tesi dei legali dei consumatori che, vittima di disservizi nel corso di un viaggio in Honduras, avevano chiesto il risarcimento del danno al tour operator. Quest'ultimo in giudizio ha sostenuto che i turisti erano ormai decaduti dal diritto di agire in giudizio per non aver inviato la prevista raccomandata entro dieci giorni dal ritorno a casa. I legali dei consumatori assistiti dagli Avv.ti Francesca e Nicola Todeschini, hanno invece sostenuto che la corretta interpretazione della norma non consente d'individuare una decadenza in ipotesi di mancato invio della raccomandata.

Ringraziamo per il commento Persona e Danno, la prestigiosa rivista on line che hapubblicato un saggio dell'Avv. Nicola Todeschini.

Qui potrete leggere lo spazio che il Giornale dell'Unione Nazionale Consumatori ha dedicato alla vittoriosa sentenza.




Codice del Consumo: ultimi aggiornamenti

Argomento: News consumatori

Ringraziamo Persona e Danno per la segnalazione. CLICCA QUI





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Argomento: News malasanità 

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Se il cane abbaia o morde...chi risponde ? Alle 10.30 del 7 agosto diretta su Radio padova

Argomento: News consumatori

Intervista breve all'Avv. Nicola Todeschini sulla responsabilità civile dei padroni degli animali per il danno o disturbo da loro arrecato.

Clicca qui per ascoltare in diretta.

 

 



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