Inserita il 03 dic 2009
Emblematico caso avanti il Tribunale di Venezia, il commentatore si chiede, giustamente:
"Ciò che deve, comunque, essere stigmatizzato è il comportamento della convenuta, che in presenza di un così macroscopico, proprio, inadempimento ha avuto l' ardire di costituirsi in giudizio chiedendo addirittura la rifusione delle spese. Si ritiene che cause di tal ...gravità non dovrebbero nemmeno finire nelle aule dei Tribunali ma trovare la propria via mediante un adeguato ristoro dei danni (per altro in alcun modo integralmente risarcibili) in sede extragiudiziale (anche al fine di evitare ulteriori ed inutili sofferenze ai, già pesantemente afflitti, attori.
Sono soldi pubblici quelli che, infatti, verranno destinati per il pagamento delle parcelle dei difensori delle parti in giudizio.
Soldi che avrebbero ben potuto esser risparmiati, con benficio per l' intera collettività se, per l' appunto, la causa non fosse finita in Tribunale. " Commento di Marco Vorano
Inserita il 27 nov 2009
Grande successo dell'edizione 2009 del Premio Vincenzo Dona; ancora una volta l'Unione Consumatori ha dimostrato la sua straordinaria forza che consiste nella sua impermeabilità ai tentativi di condizionamento che le deriva dalla matrice indipendente, non essendo promanazione nè di partiti politici nè del potere sindacale.
Ecco perchè ci sentiamo forti con i forti, comprensivi con i deboli, guardiamo avanti ma le nostre radici si nutrono della linfa che sappiamo ritrovare nell'esempio di Vincenzo Dona.
Ecco il link. Clicca QUI per vedere il servizio del Tg5
Inserita il 11 nov 2009
Provvederemo, su appoisita segnalazione, ad inviare all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, apposito esposto per sottolineare la pratica commerciale scorretta consistente nel mascherare una vendita con un'iniziativa che può far presupporre la sponsorizzazione della Regione Veneto.
Leggi la notizia QUI.
Inserita il 09 nov 2009
Il caso di un cittadino, aggredito fuori da una discoteca, e di fronte a testimoni, che per ben due volte, all'esito di indagini insufficienti, si vede negata giustizia da ben due richieste di archiviazione e sulla base di quanto dichiarano, maliziosamente, soggetti aventi responsabilità ! Costretto ad arrancare con ben due opposizione alla richiesta d'archivazione finalmente viene ascoltato ed il responsabile rinviato a giudizio...ma che fatica !
Per saperne di più clicca QUI
Inserita il 15 ott 2009
Di seguito riproduciamo la segnalazione che ci giunge da una paziente:
Buonasera
vi scrivo in merito ad un episodio che mi è appena capitato ...Mercoledì 7 ottobre mi sono recata presso la ...farmacia con la ricetta (bianca) del pediatra per acquistare una soluzione fisiologica e noleggiare l'areosol per mio figlio di 10 mesi.
Mi è stata venduta una confezione di Clenil, che ho somministrato per 5 gg di seguito a mio figlio seguendo le dosi indicate dalla pediatra (2 ml per 3 volte al gg), alla fine della terapia ho chiamato la pediatra per aggiornarla e le ho detto che stavo somministrando il clenil pensando che fosse la soluzione fisiologica; la pediatra mi ha subito informata che stavo dando il cortisone a mio figlio e che comunque non era indicato per me che sono al sesto mese di gravidanza (in effetti per convincere mio figlio a fare l'areosol spesso lo inalavo io per fargli da esempio).
La cosa grave, oltre a quanto raccontato è che non solo mi hanno venduto una cosa per un'altra (nonostante sulla ricetta fosse specificatamente scritto soluzione fisiologica) ma inoltre mi hanno venduto il clenil senza la ricetta rossa.
Chiedo a voi un consiglio su che azioni intraprendere.
PS sono andata presso la farmacia a lamentarmi e di tutta risposta mi è stato detto che è colpa della pediatra che non ha scritto bene la ricetta! (non mi hanno nemmeno chiesto scusa!!)
Grazie
Inserita il 05 ott 2009
Ai microfoni del TG3 il direttore generale dell'ULS7, informato che dopo la condanna provvisoriamente esecutiva la struttura non ha pagato, ed identico comportamento ha tenuto l'assicurazione, e che quindi è iniziata l'azione esecutiva con la notifica del precetto, risponde che se l'assicurazione non ha pagato "avrà avuto le sue buone ragioni"... (e si, perchè se l'assicurazione non paga, ha sempre le sue buona ragioni, anche se viene condannata dal Giudice!)
Ricordiamo che il danno è stato indicato in 570.000 euro che sono diventati 710.000 tra interessi e spese, e gli interessi continuano a decorrere, perchè dopo la condanna alcuno si è mosso. Evidentemente possono esistere, per l'ulss7, "buone ragioni" per non rispettare l'ordine di un giudice e continuare a disinteressarsi di come la compagnia gestisca i casi di responsabilità nonostante in giudizio ci sia l'ULSS7, e non la compagnia !
Possibile che una struttura sanitaria pubblica stia in giudizio senza sapere che cosa accade ? Possibile che non ritenga nemmeno di stimolare la compagnia di assicurazione che non rispetta l'ordine del Giudice, perchè "avrà certamente avuto le sue buone ragioni" ? Crede forse l'ulss7 di non essere tenuta ad alcun contegno di rispetto per un proprio paziente che è risultato rovinato, così come la sua famiglia, dall'errore di medici propri dipendenti ?
E' proprio sicura la struttura che una cattiva gestione del caso significhi anche maggior sperpero di denaro pubblico ?
A queste domande risponde anche il servizio del TG3 che vi inviatiamo a consultare qui tenendo presente che l'argomento che interessa è trattato al minuto 11,34 del video (Trattasi del settimo video in elenco, contrassegnato dalla data del 3 ottobre 2009).
Inserita il 02 ott 2009
Al Coneglianese, che ha subito un'amputazione e tentato di convincere -inutilmente- i medici a ricongiungere il moncone del dito, ma al quale è stato risposto che il tipo di taglio non lo consentiva, l'ASL risponde che non sono tenuti a consegnargli la foto che i sanitari quel giorno hanno scattato...chissà perchè?
La scusa accampata è che la foto non sarebbe materiale sanitario in senso stretto...e che quindi non sarebbero tenuti a conservarla e consegnarla al paziente; dimenticano, però, che il Ministero della Salute, dandoci ragione, ha già spiegato che il materiale iconografico fa parte della documentazione medica che va conservata e consegnata all'interessato.
Perchè mai, poi, si chiede, la fotografia che hanno eseguito proprio per conservare, a futura memoria, la prova delle condizioni dell'arto e del moncone, improvvisamente non sarebbe più utile a nessuno? Se non era utile eseguirla se non "a futura memoria" perchè l'hanno scattata? Forse che la "futura memoria" è utile solo quando la foto avvantaggia il sanitario e invece, se sottolinea una sua responsabilità, diventa facilmente eliminabile ?
Abbiamo rivolto un esposto alla Procura della Repubblica nonchè al Ministero della Salute per combattere quello che, secondo noi, è un malcostume che deve finire. Vi terremo informati sull'esito della vicenda.
Inserita il 29 set 2009
Una paziente ci scrive:
...da qualche mese mi rendo conto che non ci vedo più bene, soprattutto mentre lavoro al computer e quando leggo, non mi preoccupo più di tanto pensando che sono già fortunata, vista l'età (ho ...anni) a non aver mai avuto bisogno degli occhiali da vista. Ma, un episodio (vedevo dei lampi con l'occhio dx che mi impediva qualsiasi attività) che si è ripetuto più volte mi convice a recarmi dal mio medico di base. Il .../09/09 il medico mi prescrive una visita oculistica precisando nell'impegnativa "visita oculistica - problemi alla vista". Il .../09/09 mi reco presso il distretto sanitario di Vittorio Veneto per prendere l'appuntamento, l'operatrice mi comunica che posso decidere di andare il giorno seguente ossia il .../09/09 alle ore ....che si era appena liberato un posto, oppure si andava a marzo 2010, ovviamente scelgo l'appuntamento del ...c.m.. Il giorno dell'appuntamento vengo accolta dal medico con parole e commenti del tipo "vediamo che urgenza ha questa che è riuscita ad avere un appuntamento così in fretta" "il medico che ha rilasciato l'impegnativa è da radiare dall'albo dei medici" ed altro...a quel punto interdetta prendo la parola spiegando che ho avuto la fortuna di presentarmi allo sportello nel momento in cui si era liberato un posto. A quel punto mi chiede che tipo di problemi ho. Spiego i motivi che mi hanno indotta alla visita e mi sento rispondere che lui mi poteva verificare solo uno dei due problemi, a quel punto dico che secondo me è meglio che veda quello che io ritenevo più preoccupante..lui mi risponde che decide lui e mi fa una visita (se così si vuole chiamare) in cinque minuti mi dice che ci vedo benissimo, per l'altro problema dovevo effettuare un'altra visita. e redige una lettera da recapitare al mio medico. A quel punto chiedo come mi comporto se si verifica un'altro episodio come quello che mi ha spinto alla visita, lui risponde che posso benissimo recarmi al pronto soccorso, mi rilascia comunque un'impegnativa, uguale a quella che mi aveva rilsciato il mio medico di base. Esco delusa e senza parole.
Attualmente non ho ancora preso l'appuntamente per la visita che mi è stata prescritta. Mi scuso per lo sfogo, ma mi sono veramente sentita offesa e indifesa, e chiedo un Vostro parere per sapere dove ho sbagliato, se ho sbagliato???? Ringraziando per l'attenzione prestatami, cordialmente saluto.
Dopo la nostra risposta, la paziente, molto cortesemente, ci scrive:
Ringrazio per la sollecitudine e la celerità nella risposta.
Vi autorizzo a mettere on lina la mia segnalazione...Appena mi sarà possibile mi recherò all'asl per segnalare l'accaduto. Mi rincuora veramente sapere che ci sono servizi come questo che funzionano davvero. Grazie ancora.
Lettera firmata
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